La soluzione ottimale ai fini della riduzione delle concatenazioni degli elementi inquinanti è quella di realizzare un’aspirazione localizzata che ne impedisca la diffusione nell’ambiente.
I sistemi di aspirazione devono essere necessariamente poste nelle immediate vicinanze del processo inquinante: è noto che la zona d’influenza dei sistemi di aspirazione è dell’ordine di 0.5/0.6 m.
Per il dimensionamento di un impianto di aspirazione occorre preventivamente conoscere alcune fondamentali informazioni quali:
• le zone di manovra dell’operatore in prossimità della sorgente inquinante
• la natura dell’inquinante e il suo stato (temperatura, velocità iniziale, concentrazione ecc.)
• l’estensione della sorgente inquinante
• la distribuzione temporale dell’emissione
• la portata totale
La soluzione progettuale adottata deve, infine, prevedere che l’impianto di aspirazione non interferisca in maniera rilevante né con l’operatore né con il processo produttivo. Una corretta progettazione dei sistemi di aspirazione è quella in grado di realizzare il miglior controllo dell’atmosfera con il minimo consumo d’aria e di energia.
Molto importante è l’utilizzo della cappa di aspirazione, la quale è il componente che può meglio garantire che l’inquinante venga catturato e convogliato all’interno dell’impianto stesso; la sua progettazione è di fondamentale importanza per il buon funzionamento dell’impianto e per la sua efficacia.
Il concetto di base da tenere presente, sia nella progettazione che nel mantenimento in buona efficienza degli impianti di aspirazione meccanica localizzata, è quello della velocità di cattura (V) misurata in metri/secondo (m/s). Questa è definita come la velocità dell’aria, misurata in un qualsiasi punto di fronte alla cappa o alla bocca di aspirazione, necessaria a contrastare le correnti d’aria presenti nell’ambiente interno.